letteratura

Giètz!, di Andrea Campanella e Hannes Pasqualini

Lavoro a quattro mani, in cui le matite di Hannes Pasqualini incontrano la penna di Andrea Campanella in una graphic novel all’italiana, che si apre ai disegni con una citazione di Duke Ellington, il Duca: “In genere, il jazz è sempre stato simile al tipo d’uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia”. A impersonare quel tipo è Nico Bertini, uno sconosciuto spezzino che ascende all’Olimpo dei padroni del Jazz del nuovo continente.

Anche in Italia si suonava il Giètz. A ricordarcelo questo racconto a fumetti le cui tavole hanno inizio tra i rifugi di La Spezia, nel 1944, sotto le bombe, sotto la pioggia sorda della morte che arriva dagli aeroplani. Tra quelli che si riparano c’è Nico, “il Trombettiere” come lo definisce chi non sa, chi ignora che in questo ragazzo bianco scorre il nero colore del Jazz, quello vero, afroamericano.

A Nico la guerra porta bene, gli alleati arrivano in Italia, si fanno strada sui loro giganti sferraglianti. Dai carri armati lanciano caramelle e promesse. Qualcuno ascolta le note della tromba di Nico, gli americani se ne intendono. A Nico, che suona nella banda del paese, si aprono le porte della notorietà, e non solo quelle.

In una velocissima carrellata di eventi, Nico finisce in un turbine di successi e sbandate, stringe legami con i suoi idoli e patti d’amore con una seduttiva mentore bionda. Il successo arriva simile alle bombe della guerra, fragoroso, inaspettato e distruttivo. Nico segue le melodie del suo fiato come le linee di cocaina su un lavandino. La velocità dell’ascesa alla notorietà, della caduta e della risalita di Nico Bertini avrebbe meritato maggiore attenzione alle sfumature che si perdono nei salti temporali, per coprire i vent’anni del racconto.

Il giovane talento si trasforma presto in quel tipo d’uomo che diceva Duke Ellington. Il suo aspetto macilento, le note maledettamente tristi del Jazz, la sua tosse e il capo basso sull’imboccatura dello strumento ne fanno un personaggio da amare e da evitare. Imbattibile e fragile allo stesso momento.

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